La bellezza sempiterna di Ilaria del Carretto e lo straordinario sarcofago di Jacopo della Quercia nel mio nuovo video:
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mercoledì 26 luglio 2017
lunedì 13 ottobre 2014
Ilaria del Carretto: un'emozione senza tempo
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEienSe6A9PFyD79Fkbp5xtvbsksd4Si6z41O97hTeKhp3EPL_a9aYGjJiYyYC3NSsRMs0eQn9gb9nQCsn4Klc_DhCr-iUit2z8NyeBpqeEDAxYSmFNE8dEeHUS8L6RByiYKUpJ9xzMzUtc/s400/ilaria+volto.jpg)
La tranquillità del tempo veglia su di lei.
Perché Ilaria del Carretto è viva, in quel marmo così morbido che vien voglia di accarezzarla, e sembra davvero che stia dormendo serenamente un sonno che dura da oltre seicento anni.
E’ viva, riposa su un sarcofago marmoreo ornato nei fianchi da festoni di frutta e fiori sostenuti da putti, che però non contenne mai le sue spoglie.
Si appoggia stancamente su due morbidissimi cuscini, con i riccioli che incorniciano il suo ovale levigato, perfetto e luminoso.
Il suo abito si apre su un fascio di pieghe che arrivano fino ai piedi, fino quasi a coprire il cane, lui sì con l’espressione tristissima, che la veglia e la protegge, che a lei si appoggia, in una sorta di abbraccio che parla solo di vero amore.
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In ogni caso, il primo capolavoro dello scultore senese è una felicissima sintesi fra la tradizione gotica francese e il classicismo rinascimentale.
Jacopo aveva dentro di sé una poetica delle emozioni che spalma delicatamente su tutta la figura di Ilaria, avvolgendola in un’aura di sogno e di sentimenti contrastanti.
Amore e morte, Eros e Thanatos avrebbero scritto i greci.
Una morte visibile nello scheletro trovato due anni fa nella cappella funeraria dei Guinigi nella cappella di santa Lucia a Lucca, perché Ilaria fu seppellita lì, non dentro quello straordinario sarcofago.
Una morte visibile nello scheletro trovato due anni fa nella cappella funeraria dei Guinigi nella cappella di santa Lucia a Lucca, perché Ilaria fu seppellita lì, non dentro quello straordinario sarcofago.
L’università di Pisa afferma che si tratti proprio del corpo di Ilaria.
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Francamente non interessa sapere dove sono davvero i suoi resti mortali.
Chiunque sia passato o passi per il duomo di Lucca, non può e non potrà scordarla mai.
Chiunque sia passato o passi per il duomo di Lucca, non può e non potrà scordarla mai.
Perché lei è l’immagine della bellezza immortale che vive dentro una scultura, di una vita spezzata per far nascere un’altra vita, di una giovinezza ‘che si fugge tuttavia’ , di un’emozione senza tempo.
Il video su Ilaria del Carretto è sul mio canale Youtube:
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