mercoledì 7 settembre 2016

Giorgio Vasari, il primo storico dell'arte

Giorgio Vasari
Autoritratto
Firenze, Galleria degli Uffizi
Il primo, il più importante e più celebre storico dell’arte italiana nacque ad Arezzo il 30 luglio del 1511 e fin da ragazzo frequentò la bottega di Guillaume de Pierre de Marcillat, artista francese che dal 1519 era a d Arezzo per la realizzazione di vetrate e a affreschi della cattedrale.
Nella sua città conobbe il pittore detto Rosso Fiorentino.
Poi andò a Firenze, dove conobbe Michelangelo che influenzò tutta la sua vita, e da lui fu introdotto nella corte medicea. Giorgio fa vari viaggi a Roma e inizia la sua vera carriera artistica: decora l’abbazia di Camaldoli nel 1537 e il refettorio di San Michele in Bosco a Bologna nel 1539/40 dove le sue pitture risentono fortemente dell’influsso del Parmigianino.
Nel 1542 inizia la ristrutturazione della sua casa di Arezzo, quindi parte per Napoli dove lavora nel monastero degli Olivetani.
Giorgio Vasari - 1548
Sala del trionfo delle virtù
Arezzo, casa Vasari
E’ Giorgio Vasari stesso che scrive della casa da lui acquistata nel 1541 “principiata in Arezzo, con un sito per fare orti bellissimi nel borgo di San Vito, nella migliore aria della città”.
E la casa è risultata poi essere un vero gioiello, da lui affrescata in tutte le stanze e successivamente dotata di ulteriori quadri, oltre a quelli che lui collezionò per tutta la vita, per rendere meglio l’idea del contesto artistico e culturale in cui visse.
Sono dipinti cinquecenteschi di artisti toscani, fra cui anche molti dei suoi collaboratori, che rende la dimora vasariana un piccolo scrigno dell’arte manierista.
Quella del Vasari è una di quelle dimore dove si sente in ogni stanza lo spirito dell’uomo e dell’artista, dove ti immagini davvero di incontrarlo mentre sbuca da una porta o esce da una stanza.
E’ il miracolo dell’arte.
Le stanze sono perfettamente conservate e gli affreschi che Giorgio progettò liberamente e realizzò senza l’ingerenza di nessuno per quel che riguardava i soggetti e come dipingerli, fanno capire quanto grande fosse la sua cultura umanistica. Statue classiche, panneggi, figure mitologiche, angeli e demoni, ghirlande e grottesche, allegorie, scene sacre e finte architetture rivestono interamente le pareti della casa, in un susseguirsi di simboli più o meno criptati che non è facile intendere al primo sguardo.
Giorgio Vasari - 1546
Tributo delle nazioni a Paolo III
Roma, Palazzo dell'antica cancelleria
Torna a Roma, dove entra a far parte della corte del cardinal Farnese, per cui decorò la sala della Cancelleria nel 1546. Furono questi gli anni in cui i suoi rapporti con Michelangelo divennero più stretti, la cui influenze è ben visibile nella decorazione che Vasari fece nella cappella Del Monte in San Pietro in Montorio a Roma tra il 1550 e il 1552, un complesso intreccio di architettura, scultura e pittura.
Il 1547 è un anno particolare per Giorgio: inizia una relazione con tal Maddalena Bacci, di cui si innamora e da cui avrà due figli illegittimi ma, per evitare uno scandalo - Maddalena infatti va a nozze con un altro - ne sposa la sorella undicenne, Niccolosa.
Giorgio Vasari - 1560 - Corridoio Vasariano - Firenze, Palazzo degli Uffizi
Negli anni successivi lavora per la corte di Cosimo I de’ Medici a Firenze, dove si dimostra anche un grande architetto, a lui infatti si deve l’inizio della fabbrica degli Uffizi nel 1560, all’epoca non museo ma sede degli uffici della magistratura, ideato come raccordo tra Piazza della Signoria e il fiume e scandito da una tripartizione orizzontale.
Giorgio Vasari -  1568 - Le vite de' più eccellenti pittori, scultori e architetti - edizione Giunti
Ma l’opera più importante della sua esistenza è certamente la pubblicazione del suo capolavoro letterario: Le vite de’ più eccellenti pittori, scultori e architetti, opera fondamentale della storiografia artistica e la cui prima edizione fu stampata dall’editore Torrentini nel 1550 e che ebbe uno straordinario successo, tanto che ampliò il testo e lo ripubblicò nel 1568 con l’editore Giunti.
Giorgio Vasari
Pagina su Jacopo Palma il Giovane
Con le sue Vite Vasari inventa la storia dell’arte e i suoi volumi sono ancora oggi  l’unica fonte attendibile per le notizie biografiche dei vari artisti, che lui, meticoloso fino all’eccesso, affronta con dovizia di particolari e il suo giudizio è stato sempre tenuto in grande considerazione dagli storici dell’arte moderni, anche dai più grandi e importanti.
Vasari divide la storia dell’arte in tre periodi, passando per i vari pittori da Cimabue a Michelangelo, dall’abbandono del Medioevo all’ingresso nell’età moderna tramite il recupero dell’antico sino ad arrivare alla piena maturità dell’arte con Michelangelo, da lui considerato un vertice insuperabile, tanto che dopo di lui, afferma Vasari, non si potrà creare nulla di veramente nuovo.
Giorgio vasari morì il 27 giugno del 1574 a Firenze e fu seppellito nella chiesa di Santa Maria della Pieve ad Arezzo, come lui stesso aveva voluto lasciandolo scritto nel testamento e in varie lettere, tra cui una anche al Granduca di Toscana.
Attualmente non si sa dove siano esattamente i suoi resti, ma si suppone che siano in un’urna insieme a quelli della giovane moglie in una tomba sotto il pavimento.

1 commento:

  1. Visitare la casa delVasari è un' esperienza che un toscano, o un turista che visita Arezzo, non può mancare, non solo per la bellezza degli affreschi e delle opere, ma per cogliere lo spirito dell' artista e dell' epoca, come evidenzia il commento.

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