La notizia è di quelle terribili: il Cda del teatro dell'Opera di Roma ha fatto fuori orchestra e coro: 182 persone licenziate.
Il maestro Riccardo Muti lo aveva forse intuito e se n'è andato sbattendo la porta.
Dice il soprintendente Carlo Fuortes che è una decisione presa per "far rinascere il teatro".
Poi assicura che dal 1° gennaio si potrà ricominciare, in modo diverso, con un altro contratto, magari con gli stessi musicisti e coristi che dovranno giocoforza diventare indipendenti, ma intanto si sono risparmiati 3,4 milioni di euro.
E questo in una nazione, l'Italia, che è sempre stata la prima in campo musicale, che ha un passato glorioso, che è simbolo stesso dell'opera lirica.
La stessa nazione che paga il primo violino - che ha studiato una vita, che passa intere giornate ad esercitarsi, che deve avere una sensibilità particolare e un gran talento - 2.500 euro al mese e lascia poi stipendi o pensioni d'oro a chi non ha nemmeno la più pallida idea di cosa voglia dire lavorare davvero, ovvero fare fatica per portare a casa pochi soldi che magari neanche bastano per una vita decorosa.
La stessa nazione che paga il primo violino - che ha studiato una vita, che passa intere giornate ad esercitarsi, che deve avere una sensibilità particolare e un gran talento - 2.500 euro al mese e lascia poi stipendi o pensioni d'oro a chi non ha nemmeno la più pallida idea di cosa voglia dire lavorare davvero, ovvero fare fatica per portare a casa pochi soldi che magari neanche bastano per una vita decorosa.
Personalmente non ci sto che si lascino andare in rovina la cultura, l'arte, la musica, i teatri, i siti archeologici, la scuola, le università, la ricerca e lotterò con tutte le mie forze per oppormi a questa sciagurata politica
La fotografia che ho scelto è del teatro di Roma vuoto.
Dio non voglia che sia la fotografia del futuro di tutti gli altri teatri italiani.
O, ancora peggio, della cultura tutta.
O, ancora peggio, della cultura tutta.
Perché a quel punto, sarebbe la fine, la morte cerebrale dell'Italia, e non solo.