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mercoledì 24 dicembre 2014

L'otium è una virtù tutta da scoprire

BERTHE MORISOT - DONNA SDRAIATA - 1879
Un godurioso e lento modus vivendi, questo per i latini era l’otium, condizione tutta umana dalla connotazione assolutamente positiva, lontana anni luce da quell’ozio che entrerà a far parte della schiera dei vizi peggiori.
L’ozio è il padre di tutti i vizi, frase mitica sibilata fra i denti da ogni genitore ad ogni figlio per lo più adolescente mollemente accasciato sul divano a guardare inebetito la televisione, magari con le cuffiette in testa per ascoltare anche la musica.
Eppure l’ozio ha avuto la sua rivincita, la parola è stata rivalutata in un neanche tanto lungo processo filologico che ha portato al rimescolamento delle carte, dandone ormai una valenza positiva, tanto che spuntano libelli e manuali per l’uso dell’ozio quale alleato a renderci migliore la vita.
E lo si potrebbe fare partendo dalla concezione storica e non solo latina dell’ozio, specialmente visto come droit à la dimanche, frase simbolo della rivendicazione operaia di fine ’800.
La liberazione dall’obbligo quotidiano dunque, quel trovare un angolo tutto per sé, ritagliarsi uno spazio in cui il cervello possa rielaborare situazioni e ricordi.
L’ex vizio è una bellissima cosa e che si potrebbe ritrarre con un vestito pieno di veli e fluttuante, libero e danzante.
Già nel 1935 Bertrand Russell  L'elogio dell'ozio, testo fondamentale, di cui consiglio un'attenta lettura.
Ne cito un pezzettino: "In un mondo invece dove nessuno sia costretto a lavorare più di quattro ore al giorno, ogni persona dotata di curiosità scientifica potrebbe indulgervi. ogni pittore potrebbe dipingere senza morire di fame, i giovani scrittori non sarebbero costretti ad attirare su se stessi l’attenzione con romanzacci sensazionali per procurarsi l’indipendenza necessaria alla produzione di opere geniali.
Soprattutto ci sarebbe nel mondo molta gioia di vivere invece di nervi a pezzi, stanchezza e dispepsia. Il lavoro richiesto a ciascuno sarebbe sufficiente per farci apprezzare il tempo libero, e non tanto pesante da esaurirci.
E non essendo esausti, non ci limiteremmo a svaghi passivi e vacui".
ISAAC NEWTON
LITOGRAFIA XIX SECOLO
Bisogna però anche ragionare sulla differenziazione tra ricchi e poveri. 
Già, perché per oziare al meglio servono tanti soldi, anche se è doveroso anche aggiungere che imparare ad oziare è molto difficile, molto più facile è semplicemente il perder tempo, cosa questa, che tutti possono fare.
«Dal vuoto nasce meglio la capacità di vivere» disse il buon Newton, che nulla facendo sotto un albero, scoprì il senso della forza di gravità per la botta presa dalla mela che gli cadde sulla testa.
Beato l’otium creativo allora, quel dolce e adorabile far niente colmo di ricchezza interiore e avulso dagli stress quotidiani, in quel cercare il Paradiso in terra, tralasciando che a fianco c’è anche l’Inferno.
 
BUON  NATALE E NON FATE NIENTE, SE POTETE!