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martedì 30 settembre 2014

Sbizzarrirsi alla Fiera di Parma


Se siete curiosi, se vi piace l’antiquariato, se cercate compulsivamente un oggetto e non riuscite a trovarlo, se volete distrarvi da giornate troppo cariche di computer e progresso, allora potreste passare una giornata alla 33° edizione del Mercante in Fiera a Parma.
Nei tre padiglioni, per un totale di 59.000 metri quadrati, più di mille espositori italiani e stranieri si daranno appuntamento da sabato 4 ottobre a domenica 19, dalle ore 10 alle 19, per l’edizione autunnale della più grande mostra di antiquariato, modernariato e collezionismo che ci sia in Italia.
Quindi, scarpe comode e non fatevi prendere dal panico per la confusione nel variopinto labirinto di stand.
Però, accettate qualche consiglio.
Diffidate di chi vuole vendervi - magari con fare gentile, raffinato e affascinante - quadri, mobili, sculture, oggetti che vi paiono di valore, a prezzi stracciati.
Il mercato non è un’illusione, i costi ci sono per tutti e le cose belle si pagano.
Anche molto, moltissimo.
Gli antiquari – nei padiglioni 3 e 5 - non sono tutti serissimi, qualcuno è anche capace di tirare, permettetemi il termine, qualche bidone.
Non fidatevi quindi di chi vuole vendervi un quadro con altisonanti nomi di pittori per una cifra con la quale non comprereste neanche una litografia a tiratura illimitata: può essere una copia rifatta in tempi moderni, un falso clamoroso o anche un dipinto antico distrutto e completamente ridipinto.
In questi casi, avrete buttato via i vostri soldi.
Attenzione anche ai mobili, che a Parma pullulano: una ribalta veneziana, mossa e lastronata del Settecento costa parecchi denari: se la trovate a pochi euro vuol dire che è falsa, o magari, fatta ora con legni antichi, ma che, nel caso la voleste rivendere, non ha alcun valore.
Ma non sono tutti così, per fortuna, anzi.
La maggioranza degli antiquari sono persone che amano l'arte, certo ne hanno fatto un mestiere, ma moltissimi lo fanno per vera e propria passione.
Con la pazienza certosina dei collezionisti, quelli veri che si fanno venire un lampo al cuore quando vedono l’oggetto dei loro sogni, a Parma si può trovare di tutto.
Le sezioni della mostra sono infatti parecchie: Archi e Parchi, al padiglione 3, è dedicata a pezzi antichi per giardini, parchi o verande, mentre al padiglione 6 ci sono i gioielli e il vintage a go-go.
E qui c’è da sbizzarrirsi, sia che siate nostalgici e vi prenda la commozione guardando un vecchio juke-box pensando dolcemente alla vostra adolescenza, sia che siate rock fin dentro l’anima e vi prenda un colpo trovando un rarissimo manifesto di Elvis Presley di 50 anni fa.
C’è anche una mostra collaterale molto interessante, sui lucchetti - il più antico è del V secolo e arriva dalla Turchia - di tutto il mondo provenienti dal museo di Cedogno, sull’appennino emiliano.
Oggetti, che come tanti altri di uso e forme diverse, son sempre stati considerati solo artigianato o al massimo inseriti in quella categoria denominata ingiustamente ‘arte minore’.
In realtà, sono opere d’arte create con cura maniacale da personaggi oscuri e ignoti, che magari hanno passato la loro vita a cesellare metalli, intagliare il legno o lavorare lo stucco e che sarebbe ora che avessero anche loro un po’ di gloria.