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KANDINSKY - IMPROVVISAZIONE 12 - 1910 |
Nel 1910 Vassili Kandinsky aveva
quarantaquattro anni, era nato infatti a Mosca nel 1866, ed un bel passato come
pittore figurativo.
D’un tratto dimentica il “mestiere” e si mette a
scarabocchiare come un bambino di due anni a cui siano dati carta, matite e
colori.
Il Primo acquerello astratto, che apre di fatto il ciclo storico
dell’arte non-figurativa, è intenzionalmente uno scarabocchio, notoriamente la
prima fase del disegno infantile.
Kandinsky si era infatti proposto di
riprodurre sperimentalmente il primo contatto dell’essere umano con un mondo i
cui non sa nulla, nemmeno se sia abitabile.
Questo processo mentale e
psicologico che lo condusse a opere come le Improvvisazioni, lo descrisse in
forma autobiografica in Sguardi retrospettivi, pubblicato per la prima volta
nel 1918 in
russo.
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KANDINSKY - DONNA A MOSCA - 1912 |
All’astrazione mediante la rinuncia totale dell’oggetto, arrivò dopo
varie esperienze, dagli studi giovanili di giurisprudenza all’Accademia di
Monaco, dal gruppo Phalanx polemico nei confronti della tradizione ai dipinti
con Scene russe dove mescolava il racconto favoloso, il richiamo popolare e
la stilizzazione Art Nuveau.
Con la sua compagna Gabriele Münter, anch’essa
pittrice, nel 1908 si ritirò in Alta Baviera a dipingere paesaggi alpini, dove
gli oggetti tendono ormai a perdere la loro identità naturalistica,
costruendosi per accordi cromatici a larghe zone con accesi contrasti.
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KANDINSKY - PAESAGGIO |
Come i
pittori romantici tedeschi del XIX secolo, Vassili intende il paesaggio come
visione emotiva e spirituale.
L’immagine è sublimata liberando il colore dalla
sua funzione descrittiva e rivelandone l’espressività latente.
L’enfasi
cromatica è sui colori primari, applicati in strato sottile su un fondo bianco,
come il rosso, tinta calda, a cui attribuisce una forza espansiva che pulsa
verso l’osservatore e “colpisce come uno squillo di tromba” o il blu che con
gli altri colori freddi pare ritirarsi verso il fondo della tela.
I primi anni ’20 li definisce come suo “periodo freddo”: diviene infatti prevalente la presenza di forme geometriche, spesso fluttuanti davanti o dentro un vasto piano di fondo.
I primi anni ’20 li definisce come suo “periodo freddo”: diviene infatti prevalente la presenza di forme geometriche, spesso fluttuanti davanti o dentro un vasto piano di fondo.
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KANDINSKY - COMPOSIZIONE VIII - 1923 |
Linee rette e curve sono contrapposte a forme più libere o irregolarmente geometriche, con la corrispondente variazione della pennellata a creare un contrasto fra zone di maggiore o minore intensità.
Nel 1929 scrisse:
“Non scelgo una forma consapevolmente, è essa stessa che si sceglie dentro di
me”.
Ed è facile osservare che l’immagine in un dipinto di Kandinsky appare disordinata ma non confusa, priva di logica ma non insignificante.
Ed è facile osservare che l’immagine in un dipinto di Kandinsky appare disordinata ma non confusa, priva di logica ma non insignificante.
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KANDINSKY - BLU DI CIELO - 1940 |
Dal 1933 si
trasferisce da Berlino a Parigi e in quell’ultimo suo periodo di attività nasce
la fase dello “stile biomorfo”, ossia quel momento in cui nella pittura di
Kandinsky appaiono insistentemente, spesso alternate a figurazioni geometriche,
le caratteristiche forme informi, ameboidi o embrionali, che attestano il suo
interesse attestato anche dagli scritti teorici per le formazioni appartenenti
alla realtà microscopica delle cellule e dunque alla più profonda falda
biologica.
Muore nel 1944 a
Neuilly-sur-Seine, nei pressi di Parigi.
Universalmente riconosciuto il padre
dell’astrattismo lirico, ruppe l’estetica tradizionale col suo linguaggio che
riconosce piena autonomia ai segni e ai colori, diventando il faro di
riferimento per gli artisti europei e americani del primo e secondo dopoguerra.