venerdì 15 maggio 2015

I Giocatori di carte di Cezanne: un quadro da scoprire

PAUL CEZANNE - LES JOUEURS DE CARTES - 1890/1895 - PARIGI, MUSEO D'ORSAY
Come conciliare l’attualità con l’apparente indifferenza di Cézanne verso i problemi sociali, tipici del suo tempo?
Chiuso nel suo studio, lontano dal mondo, non pensa che alla pittura, non lo sfiora il sospetto che nel problema generale della società si possa isolare un problema sociale.
Un solo quadro, in più versioni con i personaggi che da cinque scendono fino a due, sembra sfiorare l’argomento: Les joueurs de cartes, dipinto intorno al 1890.
Il tema è chiaramente di ispirazione caravaggesca e conferisce alla partita un carattere estremamente austero.
Con accenti diversi da quelli che poteva aver il primo Van Gogh, non sfugge neppure a lui la compostezza e la serietà
dei due contadini, che portano nel gioco lo stesso impegno e la stessa ritualità del lavoro.
Benché la posizione e i gesti delle figure siano perfettamente simmetrici e nei visi non vi sia la minima ricerca di espressione psicologica, Cézanne ha comunque espresso un rapporto tra i due giocatori, l’uno intento a scegliere la carta da giocare, l’altro in attesa.
La fissità del giocatore in attesa è definita dalla forma cilindrica del cappello che si ripete nella manica, dalla retta dello schienale della seggiola, dalle note bianche della pipa e del colletto: perfino la tovaglia rossastra sulla tavola cade a piombo dalla sua parte.
L’attenzione dell’altro è resa dai colori più chiari sensibili alla luce della giacca, del cappello, del volto e dall’andamento meno rigido, più ondulato, dei tratti.

Il divario tonale determina l’espandersi e il contrarsi del colore, fino al limite dove un’altra forma colorata lo blocca.
Ma questa partita, forse, poteva essere lo specchio di quella che stava giocando con il padre.
Una partita più seria: la lotta con il padre per far sì che  riconoscesse la sua pittura come qualcosa di veramente serio e importante.
Non sappiamo come andò a finire fra i due, ma certo è che la sua pittura la partita l’ha vinta.
Alla grande. 

2 commenti: