sabato 6 settembre 2014

La leggenda di Paul Gauguin

Paul Gauguin - Autoritratto - 1891
Detroit, Institute of Art
Paul Gauguin creò da sé la propria leggenda. 
La leggenda dell’artista che si mette contro la società del proprio tempo e ne evade, per ritrovare in una natura e tra genti non guaste dal progresso la condizione di autenticità e di ingenuità primitive, quasi mitologiche, in cui soltanto può ancora sbocciare il fiore strano e meraviglioso della poesia.
E la sua leggenda inizia a Parigi, dove nasce nel 1848 per poi partire a solo un anno di vita per Lima, con la giovane madre vedova, per vivere circondato da lusso e tenerezze nella casa del nonno, un paradiso perduto da rimpiangere nell’età matura.
A diciassette anni si imbarca come marinaio semplice a Le Havre e due anni dopo, nelle Indie, viene a conoscenza della morte della madre, che gli ha scelto come tutore Gustave Arosa, fotografo e collezionista di quadri moderni.
Nel 1873, sposa una giovane danese, Mette Sophie Gad, dalla quale avrà cinque figli.

Paul Gauguin - Ragazze bretoni ballano
1888 - Washington, National Gallery
Gli affari prosperano e questa agiatezza gli consente di acquistare numerosi quadri impressionisti e andare avanti nella sua avventura di “pittore della domenica”.
Nel 1883, forse a seguito di un crollo finanziario della borsa, Paul Gauguin conosce la miseria, che giunge in concomitanza alla separazione dalla moglie.
Nel 1887 Gauguin si reca a Panama e poi alla Martinica.
Dolci, compatte e vellutate, le opere eseguite alla Martinica lasciano intravedere sprazzi di colore rivelatori.
Bisognerà però attendere l'anno seguente, che trascorrerà quasi interamente a Pont-Aven, per vedere il suo stile prendere consistenza: lo spazio a due dimensioni della tela si sostituisce a quello tridimensionale: i suoi quadri tenderanno a essere letti come elencazioni dall'alto al basso e da sinistra a destra piuttosto che suggestione di oggetti collocati gli uni dietro gli altri su piani diversi.
Il rifiuto della prospettiva genera una rappresentazione a carattere irrazionale, particolarmente adatta all'espressione delle realtà spirituali.
I due mesi che Gauguin trascorse ad Arles, alla fine del 1888, in compagnia di Van Gogh, il cui epilogo sarà drammatico, stabiliscono l'incompatibilità non solo tra due temperamenti, ma tra il realismo allucinato di Van Gogh e le metafore plastiche di Paul Gauguin.
Paul Gauguin - Due donne tahitiane sedute - 1901 - Parigi, Museo d'Orsay
Poco tempo dopo, acquista un biglietto di sola andata per Tahiti, ove giungerà l'8 giugno 1891.
La sua pittura è un eterno invito a sognare il quotidiano e a trasformarlo alla luce del desiderio.
A Tahiti Paul Gauguin può vivere pienamente, in armonia con la sua esistenza ormai mutata, anche per quanto riguarda l'amore.
Teha'amana e le altre vahiné non sono solo lontane dalla severa Mette e dallo schema repressivo della famiglia occidentale: il loro ruolo è importante sia sulla tela, sia nell'intimità dell'artista.
Grazie a esse, il rifiuto della prospettiva diventa anche rifiuto della staticità, celebrazione della bellezza del momento fuggente, elogio del piacere sensuale, fontana dell'eterna giovinezza.
Lavora con accanimento, fino a che la sua pittura entra in sintonia con gli esseri e i paesaggi.
Un’eredità lasciatagli da uno zio lo induce nel 1893 a fare ritorno in Francia.
Nel luglio del 1895 ritorna a Tahiti.

Paul Gauguin - Te Tamari No Atua
1896 - Monaco di Baviera, Neue Pinakothek
L'alcolismo, la sifilide, un periodo di detenzione, oltre che l'avversione di coloro che lo accusano di incoraggiare «l'anarchia indigena», amareggiano i suoi ultimi anni.
Muore a Hiva Oa nel 1903.  

4 commenti:

  1. Leggera come sempre. Bellissimo, uno dei miei preferiti.

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  2. Grazie, cerco sempre di rendere tutto facile e comprensibile pur nell'esattezza storica. Penso sia il modo migliore per far capire argomenti che a prima vista possono apparire un tantino ostici.

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  3. Un pintor que tuvo su mejor momento en la obra hecha en Tahití
    Saludos

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    1. Hai ragione Suni, in quel luogo incantato ha realizzato opere meravigliose. Un carissimo saluto.

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